sabato 28 gennaio 2012

Monte Bisbino da Sagno (TI - CH)

da un'idea ricorrente ed insistente di Liviana.
Partenza da Gallarate, dopo aver atteso inutilmente colui che doveva guidarci sulla strada e sul sentiero.
Si entra in Svizzera passando la dogana al Gaggiolo, poi avanti fino a Mendrisio; qui chiedo indicazioni ad una guardia che con poche chiare parole ci indica come arrivare a Sagno.
Seguiamo la segnaletica per Val Muggio fino a quando sulla destra troviamo la deviazione per Sagno.
In paese c'è un ampio posteggio (693 mt), all'ingresso del piazzale c'è un tabellone con una carta della zona e di fronte c'è un palo con le frecce indicanti i vari percorsi, 2 in particolare che conducono al Monte Bisbino, il primo indicato come sentiero panoramico>, l'altro come strada forestale>.
Optiamo per il sentiero panoramico perché come direzione, secondo le cartine in nostre mani, ci pare quello che ci dovrebbe portare sul crinale; ed infatti così è.
Percorriamo un tratto di strada asfaltata, costeggiamo la chiesa di S.Michele; poche centinaia di metri più avanti la strada si trasforma in un comodo sentiero selciato.
Giunti in cresta svoltiamo a destra e dopo pochi metri ecco le 3 croci che ricordano i fatti di sangue del 1843.  "Tre croci di legno testimoniano pellegrinaggi parrocchiali verso il santuario del Monte Bisbino, nonché gli episodi tragici passati alla storia come “i fatti del Bisbino”. Si racconta che il 2 luglio 1843, di ritorno dalla festa del Bisbino, vi fu uno scontro tra fazioni politiche opposte, che sfociò nell'omicidio di un certo Carlo Casartelli, detto Ballin, Carabiniere di Chiasso. Nei giorni successivi durante alcune rappresaglie furono uccisi il parroco di Bruzella, Don Michele Cereghetti, e il panettiere Antonio Ferrari. Secondo alcune informazioni, le tre croci che caratterizzano la zona, ricorderebbero le vittime di questi fatti." (tratto da...)
Torniamo quindi sui nostri passi in direzione del Bisbino, il sentiero si biforca subito e teniamo quello di sinistra contrassegnato da marcatura bianco-rosso-bianco, che ci porta a camminare sulla linea di confine tra Italia e Confederazione; ancora visibili alcuni resti delle opere di sostegno della rete che divideva le Nazioni e che doveva impedire il passaggio agli spalloni (contrabbandieri).
Proseguiamo in lieve costante salita fino a giungere a Pra Piano, da qui uno sguardo verso l'arco alpino, ad ovest si vede il Rosa, forse la punta del Cervino, sicuramente in lontananza il Monviso e poi la catena prosegue verso sud trasformandosi negli Appennini, la pianura lombarda intanto va liberandosi dalla bruma, ecco allora in lontananza apparire alcune alte costruzioni, i grattacieli di Milano, poi i laghi, quello di Varese ed il Ceresio.
Ritorniamo in cammino, sul crinale siamo investiti da un vento fortissimo, freddo, di tramontana, anche se si prospettava una bella giornata abbiamo fatto bene a portarci la giacca impermeabile.
Giungiamo così all'Alpe Cavazza, il gruppo s'è sgranato, alcuni si sono attardati a far foto, altri se ne sono andati rapidi verso il Bisbino.
Enrica con Linda e Lucrezia, seguendo il consiglio di chi già sta scendendo dal Bisbino, decidono di passare dall'Alpe Bocc che è meno innevato perchè ben esposto al sole; gli altri proseguono per il sentiero classico e si ritrovano a camminare su terreno ricoperto da ghiaccio nascosto a tratti da una spolverata di neve caduta il giorno precedente; i bastoncini sono comunque sufficienti per garantire sicurezza nei movimenti.
Ormai la meta non è lontana, si giunge prima allo spiazzo dove finisce la strada che sale da Cernobbio (passando da Rovenna - Madrona)  poi ancora qualche decina di metri di dislivello ed eccoci sul piazzale della chiesa.
Ci sistemiamo alcuni sui gradini del sagrato altri sull'erba ancora presente in un angolo riparato dal vento, si pranza al sacco e si scambiano battute, qualcuno si crogiola al sole, altri bevono un caffè od un grappino al rifugio posto alle spalle della chiesa, poi ancora uno sguardo al paesaggio e quindi si scende finché c'è luce..
Dallo spiazzo del parcheggio scendiamo diretti verso l'Alpe Bocc, sperando di trovare un sentiero che ci porti direttamente verso il sito delle 3 croci, ma vista l'ora non ce la sentiamo di fare varianti sconosciute, optiamo per rifare il sentiero della mattina.
Poco dopo l'alpe Cavazza Francesco propone di prendere la strada forestale che si stacca sulla destra, accolgo la proposta perché il sentiero è più ad ovest e più basso rispetto a quello fatto in salita, saremo quindi più riparati dal vento che oggi è forte in cresta.
Scendiamo in un bel bosco, la quasi assenza di foglie favorisce un percorso ancora soleggiato, ad un bivio decidiamo di tenere la sinistra in direzione della parte alta di Sagno, sbuchiamo infine sulla medesima strada asfaltata fatta alla mattina; poche centinaia di metri in discesa ed eccoci alle auto.
Ci si cambia, si attendono i soliti ritardatari, ci si saluta calorosamente e poi via verso casa.

Dislivello sulla carta = 630 mt; nella realtà con i vari sali scendi abbiamo salito 650 mt
Distanza percorsa Andata + Ritorno =  km circa
Tempo di salita = 2,1/2  ore, prendendosela comod
Tempo di discesa = 2,1/4  ore, sempre prendendosela abbastanza comoda
Percorso stradale Gallarate - Sagno  Andata + Ritorno = 100 km circa
 
   L'escursione è stata diretta da Ermanno e Liviana
   ci hanno fatto buona compagnia alcuni amici del CAI di Gallarate e Violetta la meticcia di Lucrezia


potete seguirci con l'immaginazione guardando le foto scattate



le foto delle varie escursioni fatte in precedenza le trovate seguendo il link alle foto


venerdì 13 gennaio 2012

Blog di ErBaGalCAI

13 Gennaio 2012 do vita oggi a questo mio Blog
un certo numero di domande si impongono e cercherò di dare risposta esauriente a ciascuna di esse
1) D: perché questo Blog?      R: per condividere con gli amici le mie attività, le passioni che ci accomunano.
2) D: quali gli argomenti che verranno trattati?      R: escursionismo, fotografia, ma anche tutto ciò che potrò condividere con gli altri, ma vorrei evitare di parlare di lavoro, di argomenti personali, di politica e religione.
3) D: perché questo strano nome?      R: perché all'inizio di novembre del 2010 un gruppo di amici è stato soprannominato PAMPI per l'abitudine di praticare escursionismo sempre, qualsiasi condizione atmosferica ci fosse (e PAMPI = Piovesse Anche Molto Partiamo Intrepidi era originariamente l'acronimo di un più volgare "Piuves Anca Merda Partisum Istes").
4) D: e cosa vuol dire ErBaGalCAI?      R: questa è l'abbreviazione utilizzata in origine per pubblicare le foto su Picasa è originato dalle prime lettere di Cognome-Nome-Gallarate-CAI (Club Alpino Italiano).
5) D: e dove si possono andare a vedere quelle fotografie?      R: continuo a pubblicarle al link di seguito riportato.   www.picasaweb.google.com/ErBaGalCAI
la raccolta di album viene periodicamente aggiornata con la pubblicazione di nuovi album relativi alle escursioni a cui partecipano i membri del PAMPI, sia con foto mie che con quelle d'altri.

vi aspetto numerosi ed assidui su queste pagine.  ciao a tutti   ErBa1950